V. 62 N. 2 (2007):
Articoli Scientifici

Indagini preliminari sulla variabilità genetica della beccaccia (Scolopax rusticola L.)

Anna Memoli
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali. Università degli Studi di Firenze,Via S. Bonaventura, 13 - 50145 Firenze.
Donatella Paffetti
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali. Università degli Studi di Firenze,Via S. Bonaventura, 13 - 50145 Firenze.

Pubblicato 2007-04-09

Parole chiave

  • Caradriiform,
  • Scolopax,
  • Beccaccia,
  • RAPD,
  • mtDNA

Abstract

L’uso di marcatori molecolari su individui di Beccaccia offre la possibilità di evidenziare eventuali gradi di parentela e, quindi, di avviare nuove pratiche di gestione. Mediante i marcatori RAPD e l’analisi di sequenze di zone non codificanti mitocondriali (mtDNA) su campioni prelevati in varie località italiane, gli autori hanno definito un quadro attendibile della variabilità genetica della specie, sia a livello di popolazione, sia di individui. Le sequenze di mtDNA hanno mostrato, tra l’altro, la diversa distribuzione degli aplotipi nelle località esaminate. Palazzuolo sul Senio (FI) è risultata quella con la minore presenza di aplotipi, a conferma di come le modifiche ambientali abbiano reso quest’area poco adatta alla sosta dello scolopacide. I marcatori RAPD, eseguiti solo sugli individui prelevati nelle località toscane, hanno fornito risultati che confermano le ipotesi che il volo migratorio delle beccacce venga realizzato da popolazioni geneticamente molto simili.