V. 75 N. 5 (2020):
Attualità e Cultura

Uomo e ambiente. L’agricoltura e la salvaguardia ambientale nell’antico Egitto

Vittorio Gualdi
For. Rest. Med. S.r.l., spin off dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Pubblicato 2020-12-02

Parole chiave

  • Uomo e ambiente,
  • agricoltura,
  • salvaguardia ambientale,
  • antico Egitto

Abstract

Alla fine della Preistoria fiorirono molteplici civiltà in Asia Sud-occidentale, più precisamente in Mesopotamia e sulla fascia costiera siriana, libanese e palestinese. Si trattò degli imperi dei Sumeri, degli Assiri e dei Babilonesi, così come degli Ittiti e delle città-stato dei Fenici.

Anche in Africa Nord-orientale sorse una importante civiltà, quella degli antichi Egizi, che, come le altre appena specificate, usufruì delle acque di un fiume.

Questo saggio si riferisce alla pratica dell’agricoltura, attuata dagli antichi Egizi sulle sponde e sul delta del Fiume Nilo, annualmente ricoperte da benefiche coltri di limo, conseguenti alle ricorrenti alluvioni provocate da quel fiume.

L’agricoltura egizia conservò in modo adeguato le macchie-foreste spontanee, riservate al prelievo del legno, impiegato nella costruzione dei mobili e dei sarcofagi, così come nella realizzazione di opere edili.

La salvaguardia ambientale degli antichi Egizi interessò anche le macchie riservate alla raccolta del Papiro, impiegato nell’allestimento di materiale da scrittura, nella costruzione di barche e nell’esercizio della caccia agli Uccelli acquatici.

Le modalità esecutive, evidenziate per l’agricoltura e la salvaguardia ambientale, denotano che la civiltà considerata si caratterizzò di aspetti molto avanzati, specialmente durante il Nuovo Regno.