Pubblicato 2013-06-19
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Copyright (c) 2013 L'Italia Forestale e Montana
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Abstract
Gli interventi di recupero e restauro nelle formazioni boscate percorse dal fuoco oltre ad essere costosi e spesso ispirati a criteri di tipo amministrativo o attuati sotto spinte emotive, non sempre tengono conto del ruolo ecologico svolto dal fuoco, in particolare riguardo ai meccanismi di selezione promossi da questo fattore fisico di disturbo. Si tratta di conoscenze che non possono essere ignorate nelle fasi di recupero post-incendio delle superfici coinvolte, che spesso invece vengono inopportunamente trattate. Gli interventi di ricostituzione post-incendio devono essere in sintonia con le strategie di rinnovazione delle specie, evitando di interferire o compromettere la resilienza. Specie a comportamento serotino, quali il Pinus halepensis, devono essere sottoposte ad interventi che non annullino la strategia basata sul graduale rilascio di semi, in cui anche le piante morte in piedi giocano un ruolo. I suggerimenti gestionali legati alla ricostituzione delle superfici percorse riguardano lo sgombero differito nel tempo, fino a due anni dopo l'incendio, dei soprassuoli a Pino d'Aleppo danneggiati dal fuoco, per rispettare il ruolo svolto dai semenzali addensati in prossimità delle piante madri nel ricostituire l'originaria copertura. Le piantagioni in tali aree vengono sconsigliate poiché possono alterare la diversità genetica, la distribuzione spaziale e interferire sui meccanismi di selezione promossi dal passaggio del fuoco. In aree non boscate un utile alternativa può essere l'idrosemina.