V. 58 N. 5 (2003):
Articoli Scientifici

ANALISI DELLE POTENZIALITÀ DI SVILUPPO DI UNA FILIERA BIOMASSA-ENERGIA NEL CONTESTO TOSCANO

Iacopo Bernetti
Dipartimento di Economia Agraria e Risorse Territoriali - Università degli studi di Firenze,P.le delle Cascine 18 - 50144 Firenze,
Claudio Fagarazzi
Dipartimento di Economia Agraria e Risorse Territoriali - Università degli studi di Firenze,P.le delle Cascine 18 - 50144 Firenze,
Roberto Fratini
Dipartimento di Economia Agraria e Risorse Territoriali - Università degli studi di Firenze,P.le delle Cascine 18 - 50144 Firenze,

Pubblicato 2003-10-31

Parole chiave

Abstract

In ambito comunitario sono sempre più ricorrenti i riferimenti all’utilizzo ed allo sviluppo di un mercato delle risorse energetiche rinnovabili ed in particolare dei combustibili di origine biologica. Numerosi aspetti concernenti queste tematiche rappresentano una componente fondamentale degli obiettivi definiti nell’ambito Protocollo di Kyoto (1997), ed in parte promulgati in occasione del vertice di Johannesburg (2002). Agenda 2000, in ambito UE, ha inoltre individuato nelle colture non alimentari (fra cui le energy crops) alcune colture alternative da inserire nelle aree soggette a set-aside. Il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana (attuazione del Reg. UE 1257/99), ha previsto (misura 8) la possibilità di realizzare impianti destinati alla produzione di biomasse energetiche così come il Piano energetico toscano (PER), prevede entro il il 2010 un contributo produttivo da parte delle biomasse agro-forestali, di circa 92 MW, pari a poco meno del 2% della produzione regionale di energia elettrica. Nel presente studio, sulla base dei presupposti ora citati, ed in considerazione delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie esistenti, (tipologie di combustibili vegetali impiegabili e maggiori capacità di raccolta e trasformazione delle aziende) è stata svolta una valutazione delle reali potenzialità di sviluppo di una «filiera biomassa-energia», basata principalmente sull’impiego di residui legnosi derivati dalle attività selvicolturali, dalle pratiche attuate nelle colture arboree agrarie (vigneti, oliveti e frutteti) e dall’industria del legno e secondariamente sull’impiego di colture specializzate (Short Rotation Forestry). Le simulazioni da noi effettuate, attraverso analisi geografiche con applicativi GIS, hanno portato alla definizione di una serie di bacini di raccolta della biomassa nel territorio toscano. Contestualmente all’assetto geografico delle aree di approvvigionamento, sono state determinate le dimensioni aziendali efficienti di ciascuna impresa presente nella filiera, attraverso parametri economici come il break even point dei prezzi e delle quantità, le capacità produttive, ecc.. In sintesi il lavoro è stato strutturato secondo le seguenti fasi operative:

a) definizione della filiera energetica ed individuazione delle risorse disponibili sul territorio toscano;

b) analisi dei modelli aziendali potenzialmente realizzabili e delle corrispondenti capacità produttive;

c) organizzazione territoriale delle filiera e definizione dei bacini di approvvigionamento della materia prima, con quantificazione del numero di imprese collocabili;

d) valutazione e quantificazione dei possibili effetti di sviluppo sul territorio con creazione di nuovi addetti nell’industria del legno e nelle imprese di utilizzazione boschiva;

e) valutazione dell’entità degli investimenti necessari per poter realizzare le organizzazioni aziendali ipotizzate nella filiera.

In sintesi possiamo affermare che l’analisi da noi effettuata ha messo in evidenza elevate potenzialità di sviluppo della filiera biomassa-energia nel contesto toscano, la cui promozione potrebbe essere favorita da una puntuale ed attenta azione di indirizzo degli enti locali, ed in particolar modo della Regione Toscana, al fine di valorizzare tutte le possibili sinergie esistenti senza influire negativamente sugli attuali equilibri socio-economico territoriali.