V. 75 N. 2 (2020):
Articoli Scientifici

Lo spazio e il tempo per le foreste resilienti

Alessandro Bottacci
Professore a contratto di “Nature Conservation”, School of Biosciences & Veterinary Medicine, Plant Diversity and Ecosystems Management unit, University of Camerino; via Pontoni, 5 - 62032 Camerino (MC), Italy;

Pubblicato 2020-04-30

Parole chiave

  • sistemi complessi adattativi,
  • resilienza,
  • biocomplessità forestale,
  • foreste ad evoluzione naturale,
  • spazio e tempo

Abstract

Le foreste sono ormai universalmente considerate come sistemi complessi adattativi.

La capacità adattativa di questi ecosistemi è direttamente proporzionale alla loro resistenza, resilienza e adattabilità/plasticità. Questi attributi sono, a loro volta, funzione del grado di biocomplessità (compositiva, strutturale e funzionale/relazionale) raggiunto dal sistema stesso.

Perchè una foresta possa raggiungere un elevato livello di complessità è necessario che siano assicurati un adeguato spazio fisico tridimensionale ed un intervallo di tempo molto lungo.

Le foreste gestite sono spesso limitate nella superficie (a causa della frammentazione fisica o ecologica) e nell’altezza (a causa di tagli troppo precoci e intensi, che non permettono al piano delle chiome di occupare tutto il biospazio a disposizione); questo le rende più semplificate e quindi meno resilienti.

Per quanto riguarda il tempo, frequentemente non si tiene conto della diversità tra tempo dell’Uomo e tempo delle foreste, tentando di accelerarne, in modo innaturale, la crescita e la successione delle fasi strutturali. La velocità è nemica della complessità, specialmente di quella relazionale, sulla quale si basa la capacità delle foreste di rispondere ai disturbi esterni.

Il cambiamento globale e le nuove sfide per il futuro del Pianeta richiedono un deciso cambiamento dei criteri e dei metodi di gestione forestale, considerando anche il grande valore degli ecosistemi lasciati alla libera evoluzione naturale.