V. 65 N. 6 (2010):
Sezione speciale

I boschi vetusti in Italia: verso un network nazionale permanente

Marco Marchetti
Department of Science and Technology for Environment and Territory, University of Molise, Pesche (Is), Italy.
Carlo Blasi
Department of Plant Biology, University of Rome ‘‘Sapienza’’, Rome, Italy.

Pubblicato 2010-12-30

Parole chiave

  • strategia nazionale per la biodiversità,
  • parchi nazionali italiani,
  • caratteri di vetustà,
  • seri vegetazionali,
  • tipologie forestali,
  • rete di boschi vetusti
  • ...Più
    Meno

Abstract

In Italia, nonostante gli ecosistemi forestali abbiano siano stati oggetto di interventi antropici da migliaia di anni, alcune aree forestali localizzate in contesti difficilmente accessibili sono ancora caratterizzate da un elevato grado di naturalità, rappresentando un’importante eredità in termini di risorse e diversità biologica.
Negli ultimi decenni, l’incremento dei costi delle attività selvicolturali ha indotto a concentrare la pianificazione dei tagli nelle aree più facilmente accessibili, causando molto spesso l’abbandono dei territori più remoti. In parallelo, aumenta l’interesse della comunità scientifica nei confronti di quei popolamenti dominati prevalentemente da dinamiche naturali. Queste constatazioni sono il punto di partenza del progetto Old-growth forests in Italian National Parks, promosso dal Dipartimento Protezione della Natura del Ministero
dell’Ambiente, in collaborazione con il Centro di Ricerca Interuniversitario Biodiversity, Plant Sociology and Landscape Ecology dell’Università “La Sapienza” di Roma. La prima fase del progetto è stata realizzata dal 2006 al 2009, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sull’eventuale presenza di popolamenti forestali con caratteri di vetustà nell’ambito dei parchi nazionali, selezionando poi le realtà che soddisfacessero la definizione di vetustà alla base del progetto. Le aree forestali individuate sono state poi mappate, classificate in relazione ad una scala di vetustà ed inserite in un geodatabase in cui sono stati registrati gli aspetti strutturali e vegetazionali dei siti. Anche se il territorio nazionale non vanta la presenza di popolamenti mai
influenzati dalle attività umane o che comunque da secoli non sono stati in nessun caso oggetto di disturbi antropici, i risultati ottenuti hanno permesso di identificare e studiare molteplici realtà forestali con caratteri di potenziale vetustà. Inoltre, la considerevole varietà di tipologie forestali che le caratterizzano rendono lo studio effettuato un sostanziale punto di partenza nell’ottica della realizzazione di una rete nazionale di boschi vetusti, considerando anche l’occorrenza dei popolamenti persistenti.