V. 65 N. 5 (2010):
Sezione speciale

Caratterizzazione del legno morto in popolamenti forestali prossimi alla vetustà in ambiente mediterraneo nella penisola italiana

Fabio Lombardi
Università del Molise
Gherardo Chirici
Università del Molise
Marco Marchetti
Università del Molise
Roberto Tognetti
Università del Molise
Bruno Lasserre
Università del Molise
Piermaria Corona
Università della Tuscia
Anna Barbati
Università della Tuscia
Barbara Ferrari
Università della Tuscia
Silvia Di Paolo
Università della Tuscia
Diego Giuliarelli
Università della Tuscia
Franco Mason
Corpo Forestale dello Stato
Francesco Iovino
Università della Calabria
Antonino Nicolaci
Università della Calabria
Livio Bianchi
Università di Firenze
Alberto Maltoni
Università di Firenze
Davide Travaglini
Università di Firenze

Pubblicato 2013-05-16

Parole chiave

  • foreste mediterranee non gestite,
  • inventari forestali,
  • gestione forestale sostenibile,
  • Italia

Abstract

Considerando quanto gli indicatori di vetustà possano variare in relazione alle regioni biogeografiche in Europa, in questo lavoro sono riportati alcuni risultati utili ad identificare le caratteristiche tipiche delle foreste vetuste in ambiente mediterraneo.
Sono stati selezionati alcuni popolamenti forestali che si sono evoluti, negli ultimidecenni, in assenza di disturbi di origine antropica, valutando e caratterizzando quindi
l’occorrenza del legno morto quale indicatore di naturalità. Tale approccio è stato applicato in undici siti localizzati lungo la penisola Italiana, dove è stato effettuato un censimento totale del legno morto su una superficie di un ettaro per sito, considerando i volumi occorrenti, le tipologie di necromassa presenti ed il grado di decomposizione.
I risultati hanno evidenziato come i quantitativi di legno morto differiscono sensibilmente tra i siti oggetto di studio: il volume di necromassa ottenuto varia tra 2 e 143 m3ha-1, con un valore medio di 60 m3ha-1 .
Il legno morto a terra è la componente di necromassa più abbondante nei siti censiti, aspetto probabilmente indotto dall’elevata mortalità presente nei popolamenti in
relazione ai processi evolutivi che si sono innescati negli ultimi decenni. La componente meno presente in quasi tutti i siti è invece quella rappresentata dalle ceppaie. Inoltre,
sono state riscontrate tutte le classi di decomposizione.
I quantitativi di legno morto occorrenti nell’Europa meridionale, anche se inferiori rispetto a quelli riportati in letteratura per le foreste vetuste dell’Europa centrale e settentrionale, possono avere un significato differente in relazione al più elevato tasso di decomposizione rilevato nelle aree forestali con clima più tipicamente mediterraneo.
Per questo motivo, i parametri di vetustà e le caratteristiche di ogni singolo indicatore dovrebbero essere sempre riferiti e calati in un preciso contesto biogeografico e climatico. In particolare, nelle condizioni presenti nei siti oggetto del presente studio, sono tre i parametri relativi al legno morto che possono caratterizzare un popolamento prossimo alla vetustà: un rapporto tra volume del legno morto e la biomassa vivente non inferiore al 10%; presenza di abbondante legno morto a terra quale componente prevalente della necromassa; ampio range dimensionale tra tutte le componenti del legno
morto, afferenti a numerosi stadi decompositivi.