V. 61 N. 3 (2006):
Articoli Scientifici

Il pino insigne nell'arboricoltura da legno: analisi di interventi realizzati nell'Italia meridionale

Orazio Ciancio
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali, Università di Firenze.
Vittorio Garfì
Dipartimento di Agrochimica e Agrobiologia, Università di Reggio Calabria.
Francesco Iovino
Dipartimento di Difesa del Suolo, Università della Calabria, Rende (Cosenza).
Giuliano Menguzzato
Dipartimento di Agrochimica e Agrobiologia, Università di Reggio Calabria.

Pubblicato 2006-06-08

Parole chiave

  • idoneità ecologica del pino insigne,
  • rimboschimenti,
  • moduli colturali,
  • produzione

Abstract

In questo lavoro vengono presentati i risultati ottenuti in alcune piantagioni di pino insigne dell’età di 19/20 anni, realizzate in Campania (Salerno), a differente altitudine e con sesti di impianto variabili. In generale, il pino insigne si è dimostrato una specie che offre interessanti possibilità di impiego nell’ambito degli interventi di arboricoltura da legno su terreni marginali all’agricoltura in ambiente mediterraneo. Inoltre, i migliori risultati, sia in termini di produzione legnosa che di portamento, sono stati ottenuti nei popolamenti situati in aree poste a quote superiori a 500 m s.l.m. e con precipitazioni medie mensili superiori a 100 mm nel periodo invernale-primaverile. L’area di idoneità ecologica di questa specie può essere ascrivibile alla fascia compresa tra la sottozona calda del Castanetum e quella fredda del Lauretum, II tipo.