Pubblicato
2007-12-19
Parole chiave
- pianura padana,
- pioppo,
- cedui a corta rotazione,
- biomassa,
- arboricoltura da legno.
Abstract
In un terreno della pianura padana in comune di Argenta (FE) moderatamente alcalino ed a tessitura tendenzialmente argilloso limosa sono posti a confronto otto cloni di pioppo (83.148.041; 85.036; 85.037; 84.078; I 214; AF2; AF6 e Pegaso) in parcelle di ceduo a corta rotazione realizzate nella primavera 2004. I cloni 83.148.041; 85.036; 85.037 e 84.078 sono stati collocati a dimora alla densità di 8900 piante ha-1 con uno schema a file singole, mentre i cloni AF6 e Pegaso sono stati posti a dimora ad una densità di 11300 piante ha-1 con uno schema a file binate. I cloni I 214 ed AF2 sono stati utilizzati con entrambe le densità e gli schemi di impianto sopra indicati. Il disegno sperimentale è a blocchi randomizzati con tre ripetizioni per tesi (clone). Al termine della prima stagione vegetativa è stata eseguita la ceduazione totale delle parcelle (back cutting). I rilievi attuati al primo e secondo anno dalla messa a dimora hanno riguardato la sopravvivenza e gli altri parametri necessari per il calcolo della produttività degli impianti. Al termine del secondo anno delle prove (il primo anno dopo il back cutting) i cloni non hanno manifestato differenze significative in termini statistici per quanto riguarda la produttività. Le produzioni annue più elevate sono state comunque osservate con il clone 83.148.041 (8,89 t s.s. ha-1) per gli impianti a file singole e con l’I 214 (5,40 t s.s. ha-1) per gli impianti a file binate. I risultati inferiori sono stati invece osservati con i cloni Pegaso e 84.078 per quanto riguarda sia la sopravvivenza che la produttività. In linea generale, gli impianti a file singole hanno fornito risultati migliori rispetto a quelli a file binate. Questi primi risultati sono comparati a quelli ottenuti in altre parcelle sperimentali della pianura padana.