V. 62 N. 5-6 (2007):
Sezione speciale

Biomassa e gestione della vegetazione di sponda: il caso del Torrente Ripopolo

Francesco Baronti
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali (DISTAF), Università degli Studi di Firenze.
Livio Bianchi
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali (DISTAF), Università degli Studi di Firenze.
Gianfranco Calamini
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali (DISTAF), Università degli Studi di Firenze.
Leonardo Guarnieri
Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale (DIAF), Università degli Studi di Firenze.
Alberto Maltoni
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali (DISTAF), Università degli Studi di Firenze.
Marco Paci
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali (DISTAF), Università degli Studi di Firenze.
Federico Preti
Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale (DIAF), Università degli Studi di Firenze.
Fabio Salbitano
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali (DISTAF), Università degli Studi di Firenze.
Andrea Tani
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali (DISTAF), Università degli Studi di Firenze.

Pubblicato 2007-12-19

Parole chiave

  • biomassa,
  • vegetazione ripariale,
  • gestione sostenibile.

Abstract

L’obiettivo del lavoro è la valutazione delle potenzialità produttive, in termini di biomassa legnosa, della gestione di vegetazione ripariale attraverso un approccio essenzialmente colturale. Il caso di studio è stato individuato nel bacino del Torrente Ripopolo, nel comune di Suvereto (LI), all’interno del Parco Interprovinciale di Montioni. Sono state valutate le interazioni tra il soprassuolo e i deflussi idrici, proponendo interventi in accordo coi parametri morfologici, idraulici e vegetazionali. I risultati hanno consentito di valutare quantità e caratteristiche del materiale legnoso utilizzabile, nonché la periodicità degli interventi. Lo studio riflette le nuove concezioni in materia di difesa del territorio e gestione sostenibile delle risorse forestali attraverso una revisione critica delle metodologie tradizionali e giunge ad una visione multi-obbiettivo che, per sua definizione, non può prescindere dalla componente idraulica.