Coleotteri del legno e microhabitat forestali nei boschi misti di abete bianco e faggio della Riserva di Vallombrosa
Pubblicato 2022-01-28
Parole chiave
- microhabitat,
- legno morto,
- coleotteri saproxilici,
- conservazione della biodiversità.
Copyright (c) 2022 L'Italia Forestale e Montana
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Abstract
La biodiversità forestale può essere monitorata attraverso indicatori come i microhabitat ed il legno morto, che costituiscono il substrato fertile per lo sviluppo delle specie saproxiliche. Tra i primi utilizzatori di queste nicchie ecologiche ci sono artropodi, uccelli e piccoli mammiferi, anche se gli insetti, ed in particolare i Coleotteri, sono quelli maggiormente rappresentati. Nel 2020, nei boschi misti di abete bianco e faggio della Riserva di Vallombrosa, è stato avviato uno studio volto ad esaminare i coleotteri saproxilici presenti e le relazioni tra questi e alcuni indicatori di biodiversità forestale. In 47 aree di saggio sono stati monitorati i coleotteri volanti e striscianti ed è stato eseguito il rilievo dei microhabitat, del legno morto e della struttura forestale. In questo lavoro si riportano i primi risultati ottenuti dallo studio. Nei soprassuoli esaminati sono state rinvenute specie incluse nella Lista Rossa dei Coleotteri Saproxilici Italiani e specie tutelate dalla Direttiva Habitat. Sono stati censiti 2573 microhabitat che presentano relazioni ecologiche con i coleotteri campionati. Il rapporto tra il volume della necromassa e il volume degli alberi vivi è risultato pari al 39%. I risultati sono discussi per descrivere il ruolo ecologico della coleotterofauna rispetto agli indicatori di biodiversità considerati.