V. 75 N. 3 (2020):
Sezione speciale

Violazioni amministrative in campo forestale: confronto fra normative regionali

Stefano Gerbaldo
Gruppo Carabinieri Forestale di Cuneo - C.U.F.A.A

Pubblicato 2020-07-11

Parole chiave

  • violazioni forestali,
  • regioni amministrative,
  • squilibri

Abstract

Il presente lavoro, quale contributo al più ampio dibattito sulla nuova legislazione forestale italiana, pone a confronto alcune normative regionali per ciò che concerne gli aspetti sanzionatori in campo forestale partendo da un caso di studio in provincia di Cuneo. Per esigenze di rappresentatività e diffusione nelle 7 regioni qui considerate la scelta è ricaduta sull’utilizzazione forestale di una faggeta con parametri dendrometrici non infrequentemente rinvenibili anche in altri contesti regionali.  Dopo aver illustrato le rilevazioni quantitative in situ e stimato il prelievo operato dalla ditta intervenuta si è dunque provato ad applicare alcuni differenti regolamenti forestali alla medesima utilizzazione boschiva. Ne è emersa una certa disomogeneità nell’attribuzione della forma di governo e della struttura del bosco in quanto differenti sono risultate le definizioni giuridiche di riferimento ed i parametri tecnici valutati nelle singole normative. In conseguenza sono risultati diversificati i trattamenti selvicolturali applicabili e le soglie minime di provvigione da rilasciare in bosco dopo il taglio, espresse in termini di numero, copertura o volume di piante. Ma è nella stima della ripresa considerabile illecita ed in modo particolare negli assai diversificati importi delle sanzioni amministrative ipotizzate che si sono palesate le maggiori differenze, tanto che si sono riscontrati valori anche multipli gli uni rispetto agli altri ed una forte asimmetria tra la misura della ripresa abusiva e la corrispondente sanzione. Tali differenze si acuirebbero ancora se si considerasse altresì l’applicazione del Regolamento comunitario n. 995/2010, cosiddetto della “Due Diligence”, che contrasta la commercializzazione di legname di provenienza illecita e che enuclea fattispecie di violazioni strettamente dipendenti dalla configurazione dell’illecito stabilito dalle Regioni amministrative. Lo studio effettuato rimarca dunque lopportunità di armonizzare, negli idonei ambiti di collaborazione interistituzionale, le normative applicabili nel nostro Paese e gli algoritmi del controllo operato dagli organi di vigilanza, al fine di ricomporre i possibili squilibri concorrenziali degli operatori e dei professionisti di settore.