V. 75 N. 1 (2020):
Articoli Scientifici

Gestione forestale e prevenzione del dissesto idrogeologico in territori ad elevata vulnerabilità in Campania

Francesco Iovino
CamiLab - Laboratorio di Cartografia Ambientale e Modellistica - DIMES, Università della Calabria, via P. Bucci, 87036 Arcavacata di Rende (CS).
Antonino Nicolaci
CamiLab - Laboratorio di Cartografia Ambientale e Modellistica - DIMES, Università della Calabria, via P. Bucci, 87036 Arcavacata di Rende (CS).
Alessio De Dominicis
CESBIM - Centro Studi sulle bonifiche nell’Italia meridionale, via Nuova Poggioreale, centro polifunzionale, torre 7, 80133 Napoli.
Alfonso De Nardo
CESBIM - Centro Studi sulle bonifiche nell’Italia meridionale, via Nuova Poggioreale, centro polifunzionale, torre 7, 80133 Napoli.

Pubblicato 2020-03-02

Parole chiave

  • gestione sostenibile dei cedui,
  • dissesto idrogeologico,
  • conservazione del suolo,
  • pianificazione forestale

Abstract

Il lavoro affronta il tema della compatibilità tra gestione dei boschi e conservazione del suolo con riferimento ai cedui di castagno (Castanea sativa Mill.), di leccio (Quercus ilex L.) e di latifoglie mesofile, principalmente orniello (Fraxinus ornus L.) e carpinella (Ostrya carpinifolia Scop.) che, in Campania, ricoprono versanti caratterizzati da coperture piroclastiche intensamente pedogenizzate, ma instabili di fronte ad eventi piovosi intensi. Sulla base della carta del Corine Land Cover (2012), sono state discriminate le aree interessate dalle tre tipologie fisionomiche di boschi che, sovrapposte alla Carta dei Sistemi di Terre e dei Sottosistemi Pedologici (2014) della Regione Campania, hanno fornito l’entità delle superfici che ricadono sui rilievi con coperture piroclastiche, che sono le aree a maggiore instabilità. Per ciascuna tipologia di ceduo sono state prese in esame le diverse condizioni strutturali (a regime, in avviamento e in conversione) e sono state evidenziate le principali criticità legate al taglio raso.

Sono stati delineati approcci che rendono più sostenibile la loro gestione in queste aree particolarmente vulnerabili ai fenomeni di dissesto idrogeologico, e sottolineato come la pianificazione forestale, inserita in quella di bacino e nella pianificazione antincendi, diventi lo strumento indispensabile per rendere concreta la gestione sostenibile dei cedui.