V. 74 N. 5 (2019):
Articoli Scientifici

Il bosco e la custodia del territorio: il ruolo della selvicoltura

Luigi Portoghesi
Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali, Università degli Studi della Tuscia, Italia.
Francesco Iovino
Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica, Università della Calabria, Italia.
Giacomo Certini
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, Università degli Studi di Firenze, Italia.
Davide Travaglini
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, Università degli Studi di Firenze, Italia.

Pubblicato 2019-11-06

Parole chiave

  • foreste protettive,
  • abbandono selvicolturale,
  • gestione forestale integrata,
  • selvicoltura sistemica

Abstract

La superficie forestale italiana è in costante aumento ma è in ampia misura in condizioni di abbandono colturale a causa della sospensione di qualsiasi forma di gestione attiva. L’articolo evidenzia gli aspetti positivi e le criticità insite in questa situazione. A scala di paesaggio, l’abbandono è visto come un fattore che può determinare nel tempo il miglioramento della biodiversità ma, poiché il fenomeno interessa soprattutto le foreste dei territori montani è vivo il rischio di compromettere importanti funzioni protettive che contribuiscono a garantire la qualità della vita delle comunità locali, specie a fronte dei cambiamenti climatici. Le operazioni di taglio ed esbosco hanno sempre un impatto abbastanza rilevante sui singoli popolamenti ma solo attraverso la selvicoltura, se attuata con approccio sistemico, è possibile dare al soprassuolo struttura e composizione che lo rendano adeguato a svolger funzioni protettive. La selvicoltura va, quindi, rilanciata come strumento atto a garantire la funzionalità biologica, la perpetuità e l’uso del bosco accrescere resistenza, resilienza e adattabilità dell’ecosistema di fronte al cambiamento globale.