V. 74 N. 3 (2019):
Articoli Scientifici

Primi risultati sulla utilizzazione del legname di Quercus pubescens Willd. (roverella) per la produzione di botti da invecchiamento

Nicola Moretti
Università degli Studi della Basilicata, Via dell'Ateneo lucano 10, Potenza
Sabino A. Bufo
Università degli Studi della Basilicata, Potenza
Celia Fouilloux
Université Claude Bernard, Lione, Francia
Filomena Lelario
Università degli Studi della Basilicata, Potenza
Andrea Capogrossi
Università degli Studi della Basilicata, Potenza
Chiara A. Sinisgalli
Università degli Studi della Basilicata, Potenza
Luigi Milella
Università degli Studi della Basilicata, Potenza
Laura Scrano
Università degli Studi della Basilicata, Potenza

Pubblicato 2019-10-01

Parole chiave

  • roverella,
  • botti da invecchiamento,
  • vini rossi,
  • caratterizzazione chimica

Abstract

In questo studio è stato confrontato dal punto di vista quali-quantitativo e sensoriale un vino rosso (Aglianico di Cantine del Notaio, Rionero in Vulture) invecchiato per dodici mesi in botte di Quercus pubescens Willd. (roverella) e di Quercus petraea (Matt.) Liebl. (rovere di provenienza francese). I primi risultati ottenuti evidenziano che il vino invecchiato in barrique di Q. pubescens è più ricco in composti fenolici rispetto a quello invecchiato in barrique di Q. petraea. L’analisi sensoriale condotta sui vini tal quali e su un blend ottenuto mescolandoli in un rapporto 1:1 (v:v) ha evidenziato uno spiccato gradimento degli utenti verso quest’ultimo.