V. 73 N. 3 (2018):
Articoli Scientifici

Considerazioni su una lettura "attualizzata" dell'articolo 108 del R.D.L. 3267/1923

Gianpiero Andreatta
Colonnello t.SFP - Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Forlì-Cesena

Pubblicato 2018-11-13

Parole chiave

  • R.D.L. 3267/1923,
  • articolo 108,
  • demanio forestale,
  • funzioni attuali

Abstract

Il Regio Decreto Legge 30 dicembre 1923, n. 3267 costituisce un fondamentale provvedimento normativo per la tutela idrogeologica dei terreni e per la gestione dei popolamenti forestali. A quasi cento anni dalla sua promulgazione, appaiono notevolmente mutati i contesti socio-economici nonché le modalità di gestione del territorio e dei soprassuoli boscati. In tale ambito viene proposta una lettura “attualizzata” dell’articolo 108 del R.D.L. 3267/1923, che fa riferimento alla “azienda speciale per il demanio forestale dello Stato” alla quale venne allora affidato il compito – da perseguire mediante l’ampliamento della proprietà – di formare riserve di materiale legnoso per i bisogni del Paese e di costituire, quale modello di gestione, norma ed esempio per i Selvicoltori. Gli obiettivi di allora, in un’ottica riconsiderata ai giorni nostri, possono rivestire notevole significato e importanza: promuovere un incremento della superficie demaniale (statale, regionale, provinciale) sia per contrastare polverizzazione e frammentazione della proprietà forestale, collegate spesso all’abbandono dei soprassuoli boschivi sia per preservare ampie aree boscate da possibili sfruttamenti eccessivi; considerare i boschi demaniali quali riserve di biodiversità e biocomplessità, serbatoi per l’immagazzinamento del carbonio e fonti di ricchezza di beni e servizi ambientali fruibili dalla collettività; impostare e realizzare una gestione esemplare delle formazioni forestali demaniali considerandole quali sistemi biologici complessi.