V. 69 N. 4 (2014):
Sezione speciale

Diradamenti e fuoco prescritto per la prevenzione degli incendi in rimboschimenti di pino d'Aleppo

Francesco Iovino
Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica - Università della Calabria
Davide Ascoli
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari - Università di Torino
Andrea Laschi
Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali - Università di Firenze
Enrico Marchi
Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali - Università di Firenze
Antonio Nicolaci
Dipartimento di Agraria, Università Mediterranea di Reggio Calabria
Giovanni Bovio
Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica - Università della Calabria

Pubblicato 2015-02-05

Parole chiave

  • incendi boschivi,
  • diradamenti,
  • fuoco prescritto

Abstract

Vengono esposti i risultati di uno studio, primo esempio in Italia di un approccio sperimentale integrato di diradamenti e fuoco prescritto, che ha interessato rimboschimenti di pino d’Aleppo, al fine di valutare in ambiente mediterraneo gli effetti sui combustibili di questi interventi. All’interno di un complesso boscato ricadente nel territorio dell’Alto Tirreno Cosentino sono state scelte due macroaree, differenti per condizioni di densità dei popolamenti. Il disegno sperimentale ha previsto nell’area a minor densità l’esecuzione prima del fuoco prescritto e poi del diradamento. Nell’area a maggior densità prima è stato eseguito il diradamento e poi il fuoco prescritto. In entrambe le aree sono stati eseguiti diradamenti di tipo selettivo dal basso e di grado debole-moderato nel periodo giugno-luglio 2013. I trattamenti di fuoco prescritto sono stati condotti all’interno di precise finestre ambientali nel maggio 2013 e marzo 2014. Prima e dopo i trattamenti sono stati effettuati rilievi per la caratterizzazione dei combustibili. Sono stati rilevati anche i tempi di lavoro per la esecuzione dei diradamenti. Durante il fuoco prescritto, l’intensità lineare non ha superato le 100 kW/m. A due centimetri di profondità nell’orizzonte organico del suolo, la temperatura massima è stata di 130°C, e in media la residenza delle temperature sopra i 60°C è stata inferiore a 4 minuti. Non si è osservato consumo degli orizzonti organici e danni al popolamento arboreo. I risultati sugli effetti del fuoco prescritto sui combustibili, sui quantitativi di calorie sottratte con i diradamenti e sulla produttività dei diradamenti, evidenziano come sia necessario nell’ambito dell’ordinaria gestione forestale eseguire questo tipo di interventi di prevenzione, che riducono il carico e la continuità dei combustibili di lettiera e rendono i popolamenti forestali meno suscettibili e meno vulnerabili al fuoco.