V. 69 N. 2 (2014):
Sezione speciale

Un laboratorio di campo permanente nel Parco Nazionale del Pollino: dinamismo vegetazionale in formazioni prative d'alta quota

Domenico Gargano
Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria.
Antonella Bonacci
Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria.
Giuseppe De Vivo
Ente Parco Nazionale del Pollino, Complesso Monumentale Santa Maria della Consolazione, Rotonda (PZ).
Vittoria Marchianò
Ente Parco Nazionale del Pollino, Complesso Monumentale Santa Maria della Consolazione, Rotonda (PZ).
Aldo Schettino
Ente Parco Nazionale del Pollino, Complesso Monumentale Santa Maria della Consolazione, Rotonda (PZ).
Liliana Bernardo
Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria.

Pubblicato 2014-05-15

Parole chiave

  • cambiamenti climatici,
  • conservazione delle biodiversità,
  • dinamiche di vegetazione,
  • monitoraggio ecologico,
  • pascoli montani

Abstract

L’estrema diversità ecologica e floristica rendono il comprensorio del Pollino centrale per la conservazione
della biodiversità nel contesto italiano e mediterraneo. L’interesse storico dei botanici verso questo territorio ha consentito di cumulare notevoli conoscenze geobotaniche di base. Tuttavia, restano carenti le informazioni circa le possibili conseguenze su flora e vegetazione regionale delle trasformazioni ambientali in atto a grande scala: variazioni di uso del suolo e cambiamenti climatici. In tal senso, nell’ambito del progetto “Un laboratorio naturale permanente nel Parco Nazionale del Pollino: premessa conoscitiva per
una gestione sostenibile”, l’Ente Parco Nazionale del Pollino ha promosso un piano di monitoraggio pluriennale delle dinamiche vegetazionali in formazioni erbacee oròfile in regime sperimentale (assenza di pascolo, manipolazione del clima). Le risposte significative, benché complesse e contrastanti, emerse dopo due soli anni di osservazione in comunità vegetali ben differenziate ecologicamente e floristicamente hanno evidenziato la necessità di approfondire lo studio dei processi dinamici di medio-periodo.