V. 56 N. 5 (2001):
Articoli Scientifici

GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE E CARBONIO ORGANICO NEI SUOLI IN AMBIENTE MEDITERRANEO: INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA E ASPETTI METODOLOGICI PER UNA RICERCA NEL TERRITORIO DEL PARCO NAZIONALE DELLA CALABRIA

Giuseppe Scarascia Mugnozza
DISAFRI, Università della Tuscia -Via San Camillo de Lellis, 01100 Viterbo.
Giorgio Matteucci
DISAFRI, Università della Tuscia -Via San Camillo de Lellis, 01100 Viterbo.
Massimiliano Hajny
DISAFRI, Università della Tuscia -Via San Camillo de Lellis, 01100 Viterbo.
Leonardo Montagnani
DISAFRI, Università della Tuscia -Via San Camillo de Lellis, 01100 Viterbo.
Alberto Masci
DISAFRI, Università della Tuscia -Via San Camillo de Lellis, 01100 Viterbo.

Pubblicato 2013-06-19

Abstract

L'indiscusso aumento del contenuto di anidride carbonica nell'atmosfera verificatosi negli ultimi 120 anni ha generato degli interrogativi sulla capacità degli ecosistemi terrestri di sequestrare l'eccesso di carbonio immesso in atmosfera. Nell'ambito degli ecosistemi terrestri il suolo riveste un’importanza fondamentale perché, oltre a immagazzinare una quantità di carbonio organico più che doppia rispetto alla componente epigea della vegetazione, conserva una parte di questo carbonio per lunghi periodi di tempo, dell'ordine di secoli o millenni. La presente ricerca ha riguardato la quantificazione del carbonio organico del terreno in ecosistemi terrestri caratterizzati da tipologie vegetazionali e gestionali marcatamente distinte che possono essere considerati degli stadi di una successione che dal terreno nudo porta alla faggeta passando per la pineta di pino laricio. Nel corso dell'estate del 2000 sono stati individuate, all'interno del Parco Nazionale della Calabria - Sila Grande, tre tipologie vegetazionali sulle quali effettuare le ricerche: la faggeta, la pineta di pino laricio ed il pascolo. Nell'ambito delle prime due sono stati distinti il ceduo di faggio dalla fustaia e il giovane rimboschimento dalla fustaia naturale matura di pino laricio.