V. 56 N. 4 (2001):
Articoli Scientifici

DURABILITÀ NATURALE DEL LEGNO DI FRASSINO OSSIFILLO (FRAXINUS OXYPHYLLA BIEB.; F. OXYCARPA GAERTN.; F. ANGUSTIFOLIA L,) DI PROVENIENZA TOSCANA ALL'ATTACCO DI FUNGHI BASIDIOMICETI LIGNIVORI

Enrico L. De Capua
Istituto per la Ricerca sul Legno - CNR - Firenze.

Pubblicato 2013-06-19

Abstract

Questo studio ha come obiettivo la determinazione della «durabilità naturale» del legno di frassino ossifillo (Fraxinus oxyphylla Bieb.; F. oxycarpa Gaertn.; F. angustifolia L.) nei confronti degli attacchi di funghi basidiomiceti lignivori, su campioni di legno ricavati da 3 piante, provenienti da rimboschimenti toscani situati in provincia di Arezzo. Le prove sono state effettuate in laboratorio secondo le norme UNI EN 113 «Determinazione della soglia di efficacia dei preservanti del legno contro i funghi xilofagi basidiomiceti coltivati su mezzo agar ed UNI EN 350/1 «Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno - Durabilità naturale del legno massiccio» - I: Guida ai principi di prova e classificazione della durabilità naturale del legno. I provini di dimensioni 15x25~50m m., sono stati ricavati da diverse zone della sezione radiale del tronco: zona interna, mediana ed esterna. Come indicato dalle norme applicate, sono stati utilizzati per la prova 6 provini per ogni zona del tronco e per ogni fungo; è stato utilizzato un ugual numero di provini di riferimento di faggio (indicati dalla norma per prove su legno di latifoglia); i funghi test impiegati sono Coniophora puteana, Trametes versicolor, Gloeophyllum trabeum (indicati dalla norma UNI EN 113). I risultati mostrano come il legno di frassino ossifilo sia facilmente attaccato dai diversi funghi utilizzati nella prova; secondo la classificazione della norma UNI EN 350/1, che si basa sulle perdite percentuali di massa dei provini, il legno di questa specie, da noi testato, rientra nella classe 4 di durabilità «Poco durabile». Non sono state osservate significative differenze di risultati tra le tre piante campione impiegate nella prova e tra le diverse posizioni del tronco da cui sono stati ricavati i provini. La determinazione della «durabilità naturale» del legno, ossia la resistenza al deterioramento causato da organismi xilofagi, ci consente, da un lato, di avere un quadro più completo della caratterizzazione tecnologica del legno, dall'altro, ci fornisce utili indicazioni riguardo ai suoi futuri possibili impieghi.