Pubblicato 2013-06-19
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Abstract
La nuda realtà di Capo Bianco si presentò all'autore nella primavera del 1958. In una parte di questa zona selvaggia, c'erano i resti di una antica città, Eraclea Minoa, dispersi fra le pietre arse dal sole e i cespugli spinosi. Dall'altra parte correvano le dune sabbiose dove il mare e i venti impetuosi avevano gradualmente eroso la costa. Da qui nacque l'idea di riportare in vita Eraclea, trasformando Capo Bianco in un terreno fertile dove pini e eucalitti avrebbero contrastato l'avanzata della sabbia. Oggi si può ammirare un anfiteatro greco immerso in una rigogliosa pineta costeggiata da un mare ricco di antiche storie di cultura e di battaglie.