V. 57 N. 2 (2002):
Articoli Scientifici

LA SITUAZIONE SANITARIA DEI BOSCHI E DELLE SPECIE ARBOREE FORESTALI DELLA TOSCANA (1950-1980) PRIMO CONTRIBUTO: ANALISI

Alessandro Ragazzi
Dipartimento di Biotecnologie Agrarie - Sezione Patologia Vegetale, Università degli Studi di Firenze, Piazzale delle Cascine, 28 – 50144 - Firenze.
Paolo Capretti
Dipartimento di Biotecnologie Agrarie - Sezione Patologia Vegetale, Università degli Studi di Firenze, Piazzale delle Cascine, 28 – 50144 - Firenze.

Pubblicato 2013-06-10

Abstract

Gli Autori presentano la situazione sanitaria dei boschi e delle specie arboree della Toscana (1950-1980). Ne scaturisce un inventario dei parassiti presenti, quale era auspicato da BIRAGHI (1954) e da MORIONDO (1967). Nel decennio 1950-1960 si assiste essenzialmente 1) alla segnalazione di nuovi microrganismi fungini patogeni; 2) agli sforzi tesi alla comprensione della relazione tra pH del terreno e virulenza di un patogeno; 3) alla verifica della stretta interazione tra stati di siccità, o di freddo prolungato, e predisposizione delle piante a subire attacchi parassitari. Già in questo periodo si intravede l’importanza della collaborazione tra Patologo forestale e Selvicoltore. Il decennio 1961-1970 vede la successione di ondate epidemiche, su specie di Pino diverse, di agenti di ruggine, per i quali iniziano i primi studi di carattere epidemiologico. Vengono inoltre segnalati nuovi miceti su Douglasia. È in questo periodo che l’impegno del Patologo si volge prevalentemente agli studi eziologici. Del decennio 1971-1980 occorre ricordare «la grave tempesta che si abbattè sugli olmi», per l’azione dell’agente fungino Graphium ulmi. Per quanto riguarda l’agente di cancro del castagno, C ryphonectria parasitica, s i effettuano, per la prima volta in Italia, interventi di lotta biologica con ceppi ipovirulenti del microrganismo. Si accertano le modalità di penetrazione degli agenti di ruggine del Pino. Profondi sono gli studi sull’agente del cancro del Cipresso, Seiridium cardinale: si accerta che il ciclo biologico ben si identifica con il clima mediterraneo, l’incidenza della malattia in Toscana e nella provincia di Firenze; si rileva inoltre l’elevata suscettibilità della maggior parte degli individui nella popolazione di Cupressus sempervirens.