V. 65 N. 5 (2010):
Sezione speciale

Diversità lichenica nei boschi vetusti del Molise

Sonia Ravera
Università del Molise
Valerio Genovesi
Università del Molise
Antonio Falasca
Università del Molise
Marco Marchetti
Università del Molise
Gherardo Chirici
Università del Molise

Pubblicato 2013-05-16

Parole chiave

  • ecosistemi forestali,
  • diversità dei licheni epifiti,
  • indicatori ecologici

Abstract

Il ruolo dei licheni come indicatori di continuità ambientale è ampiamente riportato per le foreste dell’Europa centrale e settentrionale dove sono usati nella gestione di aree boscate
ad esempio come predittori della presenza di specie di pregio e come caratteristici di habitat forestali.
Al contrario, le dinamiche che influiscono sulla presenza e sulla diversità lichenica dei boschi mediterranei sono ancora poco note e solo recentemente investigate. Con lo scopo di contribuire alla conoscenza delle variabili forestali che influenzano la colonizzazione lichenica in questi ambiti, è stato avviato uno studio in due boschi vetusti dell’Alto Molise appartenenti alla rete delle aree di studio individuate nell’ambito del PRIN 2007 «Metodi innovativi per la identificazione, caratterizzazione e gestione dei boschi vetusti in ambito Mediterraneo».
Le aree di studio sono quelle del Bosco di Abeti Soprani e della Riserva MAB di Collemeluccio e rappresentano due diverse tipologie forestali (rispettivamente foreste di Abies alba e Fagus sylvatica e ad A. alba e Quercus cerris dominanti). In corrispondenza di ciascuna area di studio, all’interno di un plot di un ettaro, è stata rilevata la diversità dei licheni
epifiti su alberi selezionati in base ad un campionamento randomizzato stratificato.
Per stimare le differenze tra le due aree, sono inoltre stati considerati i contributi percentuali alla diversità lichenica totale della forma di crescita, del fotobionte e della strategia
riproduttiva.
Il contributo riporta i risultati ottenuti nel corso della prima campagna di rilevamento come punto di partenza per la pianificazione di un monitoraggio a lungo termine. Gli indici
di diversità rilevati risultano particolarmente alti, confermando anche in questi ambiti mediterranei il ruolo importante dei boschi vetusti nella conservazione della diversità lichenica.