V. 66 N. 6 (2011):
Sezione speciale

Foreste e cambiamenti climatici: abbraccio amoroso o velenoso?

Lorenzo Ciccarese
Dipartimento Conservazione della Natura, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Roma; tel. 06 50074824
Carmela Cascione
Dipartimento Conservazione della Natura, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Roma; tel. 06 50074824
Salvatore Cipollaro
Dipartimento Conservazione della Natura, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Roma; tel. 06 50074824

Pubblicato 2011-12-30

Abstract

L’articolo analizza i molteplici rapporti tra cambiamenti climatici e foreste. Da un lato, il cambiamento climatico sta alterando la distribuzione, la composizione, la struttura e le funzioni degli ecosistemi forestali e la fenologia delle specie. Dall’altro lato, le foreste e la silvicoltura offrono opzioni significative di mitigazione del cambiamento climatico, tra cui le misure che riducono le emissioni di gas serra, in particolare attraverso la riduzione della deforestazione e il degrado forestale nei Paesi in via di sviluppo; che aumentano il tasso di fissazione dell’anidride carbonica dall’atmosfera (per esempio, attraverso l’imboschimento e il rimboschimento, il restauro forestale e i cambiamenti di pratiche di gestione forestale); che sostituiscono i combustibili fossili o i prodotti che richiedono combustibili fossili per la loro produzione con prodotti forestali. Le misure di adattamento al cambiamento climatico basate sul settore forestale sono essenziali sia per l’attenuazione dei cambiamenti climatici sia per procedere verso lo sviluppo sostenibile. Per questo motivo, le foreste sono state e continuano a essere al centro dei negoziati internazionali per contrastare i cambiamenti climatici e nel cuore delle politiche e misure nazionali e internazionali per raggiungere gli impegni nazionali rispetto alla mitigazione e
all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Questa situazione offre al settore forestale una serie di opportunità, incluse quelle di tipo economico e occupazionale. Nondimeno, essa pone anche una serie di problemi inediti –
come i benefici a lungo termine per le foreste e il settore forestale, la proprietà e la ripartizione equa di questi benefici – che devono essere affrontati dai decisori politici con il contributo determinate delle istituzioni scientifiche forestali del Paese