V. 63 N. 2 (2008):
Articoli Scientifici

Variazioni nell'uso del suolo nel bacino idrografico del T. Roglio (Val d'Era, Toscana) nell'ultimo cinquantennio

Paolo Mannucci
Libero professionista
Franco Rapetti
Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze della Terra; via S. Maria, 53, 56126 Pisa
Andrea Salvetti
Libero professionista
Matteo Spagnolo
Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze della Terra; via S. Maria, 53, 56126 Pisa

Pubblicato 2008-04-23

Parole chiave

  • bacino Torrente Roglio,
  • Toscana,
  • uso suolo,
  • clima.

Abstract

Lo studio di tre serie temporali di foto aeree della Val d’Era (Toscana), relative agli anni 1954, 1976 e 2003, ha permesso di realizzare le carte dell’uso del suolo del bacino del T. Roglio in scala 1:10000, che sono state riprodotte in un unico Foglio alla scala 1:50000 per gli anni 1954 e 1976 e 1:40000 per il 2003. Le carte sono state digitalizzate all’interno di un software GIS che ne ha permesso la successiva analisi spazio-temporale. In particolare, è emerso che la classe dei seminativi, la più diffusa nel bacino, dal 1954 al 2003 ha subito una costante contrazione, passando rispettivamente da 83,6 a 67,6 km2, lasciando spazio alla progressiva rinaturalizzazione delle aree abbandonate che si sono evolute in cespuglieti e boschi misti, questi ultimi incrementati dai 43,9 km2 del 1954 ai 66,1 km2 del 2003. Le aree urbane e periurbane, sviluppatesi in prevalenza nelle parti di minore altitudine, sono cresciute di 2,6 km2. Di rilievo è la consistente diminuzione degli oliveti (16,2 km2), oltre che per gli aspetti economici anche per le ripercussioni che l’abbandono di tale pratica colturale ha sui processi di erosione del suolo. Le modificazioni osservate hanno inciso sui processi idroerosivi, anche se la complessità dei meccanismi di erosione nei suoli «antropizzati» non consente una sicura previsione della loro risposta alle trasformazioni descritte. L’analisi mostra che le tendenze climatiche che si sono manifestate nel bacino del T. Roglio dai primi decenni del Ventesimo secolo ad oggi vedono un aumento del deficit idrico e la diminuzione del surplus, con possibili ripercussioni sui processi di erosione del suolo.