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L'avifauna come indicatore di biodiversità in ambito urbano: applicazione in aree verdi della città di Bari
Pubblicato 2008-04-23
Parole chiave
- avifauna urbana,
- biodiversità urbana,
- foreste urbane,
- metodo punti di ascolto,
- tipologie di verde.
Copyright (c) 2008 L'Italia Forestale e Montana
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Abstract
Negli ultimi anni è emersa sempre più l’importanza delle aree verdi urbane per la conservazione della biodiversità, sebbene questa risulti assai variabile in funzione della struttura intrinseca dell’area verde, e del contesto paesaggistico in cui è immersa. Utilizzando struttura e composizione specifica dei popolamenti di uccelli, che vengono considerati buoni indicatori di biodiversità complessiva, abbiamo analizzato tre aree verdi urbane e periurbane della città di Bari. Le tre aree sono assai diverse tra loro: i Giardini di Piazza Umberto sono l’unico giardino storico centrale della città, il Parco 2 Giugno è invece situato vicino ai margini dell’area urbana, ed è di recente istituzione, infine Lama Balice è un’area a vegetazione spontanea mediterranea, situata in area periurbana. I censimenti di uccelli, svolti con due metodi complementari (punti di ascolto e metodo McKinnon) standardizzati, hanno permesso di confrontare correttamente le tre situazioni.La situazione registrata nelle tre aree appare ben delineata: passando dall’area più periferica verso il centro si assiste a una drastica riduzione della biodiversità, misurata secondo tutte e tre le sue componenti (alfa, beta e gamma). Questa riduzione pare dipendere, oltre che dalla frammentazione e dall’isolamento delle due aree più centrali, anche da fattori agenti a scala vasta; tra questi soprattutto la scarsità di specie ornitiche forestali che caratterizza tutta l’area barese, e pugliese in generale.