V. 63 N. 2 (2008):
Articoli Scientifici

L'avifauna come indicatore di biodiversità in ambito urbano: applicazione in aree verdi della città di Bari

Giovanni Ferrara
A.T.C. «Provincia di Bari».
Guido Tellini Florenzano
Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Università di Firenze.
Eustachio Tarasco
Dipartimento di Biologia e Chimica Agroforestale e Ambientale, Università degli Studi di Bari.
Oreste Triggiani
Dipartimento di Biologia e Chimica Agroforestale e Ambientale, Università degli Studi di Bari.
Leonardo Lorusso
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università degli Studi di Bari.
Raffaele Lafortezza
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università degli Studi di Bari.
Giovanni Sanesi
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università degli Studi di Bari.

Pubblicato 2008-04-23

Parole chiave

  • avifauna urbana,
  • biodiversità urbana,
  • foreste urbane,
  • metodo punti di ascolto,
  • tipologie di verde.

Abstract

Negli ultimi anni è emersa sempre più l’importanza delle aree verdi urbane per la conservazione della biodiversità, sebbene questa risulti assai variabile in funzione della struttura intrinseca dell’area verde, e del contesto paesaggistico in cui è immersa. Utilizzando struttura e composizione specifica dei popolamenti di uccelli, che vengono considerati buoni indicatori di biodiversità complessiva, abbiamo analizzato tre aree verdi urbane e periurbane della città di Bari. Le tre aree sono assai diverse tra loro: i Giardini di Piazza Umberto sono l’unico giardino storico centrale della città, il Parco 2 Giugno è invece situato vicino ai margini dell’area urbana, ed è di recente istituzione, infine Lama Balice è un’area a vegetazione spontanea mediterranea, situata in area periurbana. I censimenti di uccelli, svolti con due metodi complementari (punti di ascolto e metodo McKinnon) standardizzati, hanno permesso di confrontare correttamente le tre situazioni.
La situazione registrata nelle tre aree appare ben delineata: passando dall’area più periferica verso il centro si assiste a una drastica riduzione della biodiversità, misurata secondo tutte e tre le sue componenti (alfa, beta e gamma). Questa riduzione pare dipendere, oltre che dalla frammentazione e dall’isolamento delle due aree più centrali, anche da fattori agenti a scala vasta; tra questi soprattutto la scarsità di specie ornitiche forestali che caratterizza tutta l’area barese, e pugliese in generale.