V. 64 N. 2 (2009):
Sezione speciale

Foreste "disumane" per cervidi

Franco Perco
Associazione Italiana per la Gestione Faunistica

Pubblicato 2013-04-17

Parole chiave

  • foresta,
  • Cervidi,
  • simboli,
  • iniziazione,
  • deumanizzare

Abstract

La Foresta, intesa quale bosco in senso allargato, ospita oggi non solo Animali Non Umani ma anche Animali Umani totalmente di - staccati dall’ecosistema forestale. Boschi, selve e foreste, pur con significati diversi, avevano in passato un profondo significato simbolico e costituivano luoghi d’iniziazione. Oggi, questo loro potere è svanito. Alla luce delle esigenze generali dei Cervidi (qui descritte brevemente), si sostiene che è necessario passare da una gestione passiva, fondata spesso da programmi di fruizione turistica non formatori e diseducanti, ad una gestione attiva. Considerando l’antico potere simbolico del Cervo e quello nuovo ma altrettanto importante del Capriolo, sarà necessario riconsiderare la foresta come luogo specialmente vocato per una nuova educazione e formazione alla Natura. L’Uomo che si addentra in una Foresta per Cervidi (o per altre specie) dovrà, allora, in futuro, «disumanizzarsi» e riprendere, nella Selva, quel percorso iniziatico – quindi formativo – che ha oggi smarrito. Sono esposti di seguito alcuni suggerimenti pratici per far sì che l’Uomo sperimenti, sempre alla luce delle esigenze biologiche dei Cervidi, quell’antico legame con la Foresta e con ciò che è Selvatico.