Contenuti minimi nazionali e opportunità per l’attività professionale nella pianificazione forestale

Abstract

Negli ultimi anni sono stati pubblicati due decreti attuativi previsti dal Testo Unico per le Foreste e le Filiere Forestali (D. Lgs. 34/2018) e riguardanti la pianificazione forestale.
Attraverso questi strumenti normativi si prospettano nuove opportunità per la pianificazione forestale in Italia, sia in termini di quantità di superfici sottoposte a pianificazione (con piani aziendali, interaziendali o territoriali), sia in termini di omogeneità e qualità dei documenti che verranno prodotti. Sebbene le norme previste dai decreti facciano ampio riferimento ai contenuti tradizionali previsti dall’assestamento forestale, rivestono comunque un ruolo molto importante alcuni aspetti innovativi, non sempre considerati all’interno dei documenti di pianificazione prodotti sinora. In particolare, è prevista una specifica attenzione per i processi partecipativi, per l’individuazione e segnalazione di alberi monumentali/boschi vetusti/boschi di protezione diretta, così come per le modalità di gestione delle aree silvo-pastorali in relazione a: 1) gli obiettivi di conservazione in Aree Naturali Protette e/o in Siti della Rete Natura 2000; 2) gli obiettivi di tutela delle peculiarità paesaggistiche; 3) i rischi naturali e i cambiamenti climatici. L’integrazione tra aspetti tradizionali e innovativi rappresenta quindi una sfida per i tecnici agronomi e forestali, chiamati ad aumentare e aggiornare le proprie competenze.